
L’AMORE DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO
- Martina Carlesso
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“L’AMORE DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO” di Laura Primon e Angelo Baron
Attilio Fraccaro Editore
Età di lettura: da 13 anni
Angelo Baron viene in possesso di una raccolta di lettere, si tratta della corrispondenza originale tra i primi migranti veneti in Brasile e i parenti rimasti nella campagna padana.
L’autore riferisce di aver iniziato a leggere la prima lettera e di non essere più riuscito a fermarsi… trovandosi inaspettatamente catapultato in un’epoca che, pur apparendo lontanissima, in realtà riguarda i nostri nonni, bisnonni, le nostre origini.
Ed è proprio la consapevolezza di avere tra le mani del materiale prezioso che lo spinge a trascrivere integralmente e pubblicare, nella seconda parte del libro, i testi di queste lettere, senza cambiare una parola o una virgola né correggendo gli errori grammaticali sparsi tra le righe; l’intento era infatti quello di far rivivere al lettore difficoltà, gioie e speranze delle famiglie di emigranti.
Porto Alegre 11 1930
“Carissima Sorella
con molto ritardo risponda alla tua letera, ora te dirò il motivo che forse lo saprai anche tu dai giornali la gran rivolusione qui in Brasile, e no si poteva scrivere per causa che era tuto fermo non entrava e non usiva, grasia dio e andata terminata la rivolusione ora core tuto come prima…”
La prima parte del libro è stata invece curata da Laura Primon, scrittrice di Marostica, la quale ha trasformato le storie di queste donne e di questi uomini in un vero e proprio romanzo, dando magistralmente vita ad una trama appassionante e coinvolgente.
La volontà dell’autrice è di riportare fatti e aneddoti, arricchendoli però di quell’ampio ventaglio di emozioni che certamente anche nella realtà del tempo avranno travolto e avvolto chi partiva per mare con tanti sogni e poche certezze.
“Il mare era una tavola, una tavola color cobalto screziata di sole. Maria suo malgrado fu presa da tanta bellezza e per un attimo fu quasi grata di aver conosciuto il mare. Vincenzo la raggiunse, le mise le mani sulle spalle, le sfiorò i capelli con un bacio. Gesti che nella vecchia vita non avrebbe mai fatto alla luce del sole”
In particolar modo Laura Primon dedica spazio alle anime femminili, dando voce a pensieri ed emozioni delle donne dell’epoca, cosa che nella realtà contadina, soprattutto veneta, era al tempo impensabile…non a caso ci ricorda che la parola che stava più sulla bocca delle donne era “pasiensa”, ad indicare una sorta di rassegnazione al ruolo silenzioso di colonne portanti delle famiglie, figure indispensabili ma sovente poco valorizzate.
“Angela, mamma di Maria, aveva però sentito dire che quel Vincenzo sognava il Brasile e questo le faceva sanguinare il cuore. Una bocca in meno era un sollievo per la famiglia, ma una figlia al di là dell’oceano era una pena che non avrebbe mai voluto provare. Allora però certi sentimenti ognuno li teneva per sé e la mamma di Maria non confessò mai alla figlia speranze e timori.
Un romanzo che sa di realtà, che racconta di fatiche e dolori, di sogni e coraggio.
“Caro Amore Mio
Sei seduta? No? Allora siediti, meglio in poltrona, perchè questa che hai tra le mani è la più lunga lettera d’amore che sia mai stata scritta…
Buona lettura!
a cura di Martina Carlesso