EMOZIONI DA… RIAPERTURA!

    EMOZIONI DA… RIAPERTURA!

    In questa lettera abbiamo voluto dare voce ad alcuni commercianti rosatesi che hanno espresso, in poche righe, le loro emozioni alla riapertura del loro luogo di lavoro il 18 maggio 2020.

     

    Dicono che esistono giorni indimenticabili, troppo scontato dirvi che il 18 Maggio è stato un giorno meraviglioso per noi “commercianti”.
    Già, questa “riapertura”..., ma sapete una cosa, noi non abbiamo MAI chiuso, perché dentro alle nostre attività noi abbiamo lasciato il nostro cuore, le nostre speranze e la convinzione che non poteva essere tutto perduto.

    Abbiamo spento luci, abbassato serrande, ma una parte di noi è rimasta lì. 

    Il 18 Maggio sono tornata a riprendermi l’altra metà di me stessa....
    Ho acceso le luci e ho respirato.  Crederci ancora? SI. Io ci credo. 

    di Silvia Meneghetti – titolare negozio di abbigliamento

     

    (ore 19.58) Oggi 18 maggio sono qui a scriverti…..

    GRAZIE!
    Stupendo quello che abbiamo provato

    Stupendo rivedere il vostro sorriso che esce dalla porta. Stupendo vedervi…

    Stupendo rimettere il cuore su quello che facciamo

    Stupendo rimettere le mani tra i capelli

    Stupendo sentirsi nuovamente al SETTIMO CIELO.

    di Ganeo Mattia – parrucchiere

     

    18 maggio - ore 7:00

    Ci sembra di andare ad affrontare un esame, di non so quale natura. La tensione è tanta e le ore di sonno alle spalle sono state poche. Regna ancora tanto silenzio in questa stanza, ma sappiamo che a breve qualcuno potrebbe romperlo.

    Ed è così … arrivano i primi clienti e questa volta la tensione si tramuta in emozione. I primi “buongiorno” “mi fai un caffè” hanno il sapore di tutte le cose semplici che apprezzi quando vengono a mancare.
    Non si sa come sarà la ripresa, ma per oggi ci bastano i sorrisi dei nostri clienti, le loro parole di incoraggiamento per andare avanti con tutta la passione che mettiamo in questo lavoro.

    di Giacomo e Michela Campagnolo - baristi

     

    E’ stata una lunga attesa.  Più di due mesi passati rinchiusi in casa, ad aspettare con ansia i decreti del Presidente, con la speranza di poter tornare a lavorare.
    Finalmente è arrivato il 18 maggio. Il grande giorno, finalmente si riapre: gioia, ansia, speranza, ma anche paura…
    Come sarebbe cambiato il nostro lavoro, dopo tutto il susseguirsi di quegli eventi straordinari?

    Ma è bastato “alzare la serranda”, e la fiducia e la positività hanno avuto il sopravvento!!

    Forza Rosà, forza Veneto, insieme ce la faremo!    
     

    di Alessandra e Rossana Brotto – titolari negozio di abbigliamento  

     

    Dopo i provvedimenti del Governo a tutela della salute generale, che ha visto la chiusura della nostra amata associazione sportiva, la reazione immediata è stata di preoccupazione, rabbia e stupore. Sono subentrate poi la paura e l’impotenza condita con un po’ di sconcerto… una “ricreazione” inattesa, il tempo sospeso, sottolineato dal silenzio delle strade, la difficoltà a dare ritmo al tempo quotidiano….

    Ma poi, finalmente è ritorna la speranza… il primo giorno della riapertura dove sicuramente le emozioni erano molte e contrastanti tra di loro.

    Per me, riaprire è stato un segnale di positività, in quanto considero il mio lavoro/passione molto importante ed essenziale per il sostegno alle persone ed al loro benessere psicofisico.

    Sostanzialmente, per me non cambiava tantissimo, dal momento che, nel mio centro anche prima adottavamo determinate avvertenze anzi, il mio modo di lavorare concettualmente è questo, ho sempre evitato assembramenti ed uno dei nostri punti di forza è sempre stata la pulizia e l’igiene.

    Il mio pensiero ora, è sperare che questo concetto di palestra, sia finalmente valorizzato come merita.

    Alla luce di queste considerazioni, certamente i pensieri per il futuro non mancano, ma una voglia di normalità che si è già iniziata a vedere si trasforma per me in energia che voglio trasmettere ai miei soci.

    di Luca Pedrina – personal trainer

     

    Condivido con Voi una riflessione di questo periodo. 

    Sono una semplice artigiana che lavora nel settore dell'estetica che, come molti,

    a causa di questa pandemia ha dovuto affrontare la dura realtà della chiusura totale della propria attività. 

    Una pandemia che ci ha resi tutti uguali, tutti costretti a isolarci e ad allontanarci da tutti e tutto con l'obbligo di non muoversi se non bardati con mascherina d'ordinanza e muniti di autocertificazione. 

    Era tutto così surreale nel vedere le strade prive di traffico, le piazze deserte, le serrande di tutti i negozi abbassate, tutti rinchiusi nelle proprie abitazioni.

    Difficile gestire e controllare le emozioni in questa tragedia mondiale dove molte immagini e racconti resteranno impresse nella memoria collettiva: tristezza, dolore, solitudine, impotenza, paura, ansia, rabbia, disperazione ci hanno resi consapevoli di quanto spesso viviamo senza dare VALORE alla bellezza della vita e a ciò che ci circonda, dando tutto per scontato.

    Siamo stati obbligati a fermarci per riflettere e ascoltare ciò che madre Terra chiede all' uomo.

    Ci ha chiesto di AMARE, di ESSERE e di DARE rispettando e condividendo.

    Il gioiello più grande che abbiamo è la nostra vita e i talenti che abbiamo individualmente e che ci rendono unici, servono a dare valore agli altri e al mondo intero.

    Alla riapertura del 18 maggio quando finalmente ho aperto le porte del mio centro (sebbene vi confesso fossi molto disorientata), io personalmente ho guardato e apprezzato con occhi diversi da prima la mia attività: i sorrisi, la gioia nel rivedersi, le parole di conforto e di sostegno per andare avanti, il benessere che io donavo e che la gente donava a me, ora valgono molto di più di quanto prima considerassi.

    È stata questa condivisione che mi ha dato la forza di continuare e un profondo significato al mio lavoro. 

    Ora sempre di più nel mio centro potrò affermare che "LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO" ma è la Bellezza intesa come quel Valore che tutti siamo chiamati a dare per poter avere il cambiamento e il benessere che spero un giorno lasceremo ai nostri eredi.

    di Silvia Zandarin – titolare centro estetico

     

    Non credo che la storia dimenticherà un giorno come il 18 maggio 2020.

    Dopo un lungo letargo di restrizione imposta, finalmente si poteva tornare a respirare. Libertà. Quello che il covid-19 ci ha tolto è incommensurabile; ci ha letteralmente scossi, ricordandoci però il valore che diamo a quello che facciamo. Tornare al lavoro è stato a dir poco emozionante.

    Tante, troppe sensazioni, tutte di diverso calibro: la gioia di poter fare quello che più mi appassiona, di rivedere le mie clienti, amiche; la voglia e la determinazione di raggiungere i miei obiettivi; il timore di non riuscire a soddisfare gli altri a causa delle difficoltà di questa nuova situazione.

    Direi soprattutto RICONOSCENZA, riconoscenza verso le persone che mi sono state vicino e che hanno sempre sostenuto la mia attività, anche indirettamente tramite un SMS di "speranza di poter ritornare in negozio".

    Se prima eravamo immersi all'interno di un flusso incontrollabile dove persone e azioni scivolavano indistinte e frettolosamente, ora posso soffermarmi a riconoscere e apprezzare ancora di più la semplice quotidianità del mio lavoro e l'amore coltivato e restituito costantemente verso quello che nel tempo ho costruito.

    di Martina Bernardi – titolare negozio di abbigliamento

     

    Sono entrata in quarantena il 23/03 e sono rientrata nel mio negozio il 04/05.
    E’ stato un periodo difficilissimo, durante il quale in ognuno di noi si sono formate cicatrici indelebili. La società, la famiglia, il lavoro ne sta uscendo con un bagaglio negativo di sintomi psicologici come disturbi emotivi, depressione, stress, alterazione dell’umore, irritabilità, insonnia e segnali di disturbi da stress post- traumatico. E’ stato un periodo di radicale cambiamento dello stile di vita quotidiano che può essere anche un’opportunità per ripensare al rapporto con le nostre passioni, le relazioni e il lavoro, e non solo una fonte di preoccupazioni. 


    4 maggio!!! Rientro con un senso di solitudine e di abbandono da parte delle istituzioni ma anche con una ritrovata volontà di non cedere, di non lasciarmi andare e con, anche se non è facile, una nuova volontà di ripartire.  E’ un pensiero personale, ma credo condivisibile da molti e spero che anche nel nostro comune, l'Amministrazione tutta possa essere al fianco della  gente ferita ma con la voglia di guardare avanti.

    di Denise Pregnolato – model designer

     

    Dopo tanto aspettare l’apertura del 18 maggio…, l’emozione più grande che ho provato è rivedere i cari clienti che mi aspettavano con un grande sorriso come se fossero appena usciti da un tunnel tenebroso, e che da me volevano essere solo di nuovo persone libere, con la voglia di vivere facendosi belle!
    Ripartire però è stato un po’ difficile, specialmente nella sanificazione del negozio, ma l’entusiasmo si è caricato come se lo aprissi per la prima volta.

    Grazie di cuore per credere in noi parrucchieri!

    di Daniela Peruzzo - parrucchiera


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